Gli utenti di KDE festeggiano oggi il 25° anniversario del progetto. Per gli utenti di Kubuntu, oggi la festa è duplice, dal momento che è stata lanciata una nuova versione del suo sistema operativo (in attesa di essere ufficializzata). Ed è che oggi 14 ottobre è stato il giorno in cui la famiglia Impish Indri doveva arrivare con Ubuntu 21.10 alla testa. Nonostante si tratti di un normale ciclo di lancio, il salto è importante, in quanto l'ambiente grafico ha molto da dire.
Su Ubuntu 20.10 e 21.04, Canonical utilizzava GNOME 3.38. Lo scorso aprile hanno deciso di non salire GNOME 40 perché erano state introdotte molte modifiche e anche GTK 4 stava muovendo i suoi primi passi, ma ora è tutto molto maturo e hanno aggiornato GNOME Shell. Ciò che attira maggiormente l'attenzione sono i gesti del pannello touch, ma ci sono altre novità.
Ubuntu 21.10 fa il salto a GNOME 40
Tra le novità di una nuova release dobbiamo sempre citare il kernel, e Ubuntu 21.10 utilizza Linux 5.13. Il kernel migliora principalmente il supporto hardware, ma quello che vedrai non appena avvii Impish Indri nella sua versione principale è GNOME 40, con i suoi nuovi gesti sul pannello a sfioramento per entrare nel cassetto delle applicazioni o cambiare desktop, il cestino nel molo, che è tenuto a sinistra, separazione tra le app preferite e quelle che non lo sono e abbiamo aperto, ulteriori informazioni dal team in «Informazioni» o un nuovo tema Yaru.
Per quanto riguarda le applicazioni, si distingue che vengono utilizzate alcune di GNOME 40 e altre di GNOME 41, che Firefox (93) utilizzerà la versione snap per impostazione predefinita o altri aggiornamenti, come Thunderbird 91 o LibreOffice 7.2.1. È anche importante ricordare che è disponibile un nuovo programma di installazione, ma in Ubuntu 21.10 è disponibile solo come opzione; in 22.04 sarà per impostazione predefinita. Inoltre, come con ogni nuova versione dal suo ritorno a GNOME, le prestazioni sono state migliorate.
Ubuntu 21.10, che è una versione a ciclo normale e sarà supportata per 9 mesi, ora disponibile dalla questo link, e anche in sito ufficiale sistema operativo.
Immagine: National Geographic.